Il Dottor… Balanzone

Il personaggio del Dottore nella Commedia dell’Arte, chiamato anche in vari modi, tra i quali il più famoso è “Dottor Balanzone”, è una maschera di origine bolognese.
Appartiene alla schiera dei “vecchi” della commedia dell’arte, talvolta è chiamato dottor Graziano o semplicemente il Dottore. Nella versione goldoniana de Il servitore di due padroni prende il nome di dottor Lombardi.

Nativo dell’Emilia, dove ha compiuto gli studi, è il classico personaggio “serio”, saccente e presuntuoso che si lascia andare spesso a verbosi discorsi infarciti di citazioni colte in latino maccheronico.

Uomo dalle guance rubizze, veste sempre di nero ed ha una grossa pancia; è solito gesticolare molto, ma i suoi gesti sono sempre pacchianamente autorevoli ed eloquenti. Calza una piccola maschera che ricopre solo le sopracciglia e il naso, appoggiandosi su due grandi baffi. Indossa la divisa dei professori dello Studio di Bologna: toga nera, colletto e polsini bianchi, gran cappello, giubba e mantello.

Pedante, cavilloso, prodigo di inutili insegnamenti e di consigli inappropriati, è sempre pronto a trovare ogni minima scusa per iniziare uno dei suoi infiniti sproloqui “dotti” a suon di parole storpiate e discorsi ampollosi ma senza senso. Sempre pronto a vantarsi dei suoi titoli, dice di conoscere ogni campo della scienza umana: legge, medicina, astrologia, filosofia; di esse parla in maniera noiosa, mescolandole in un groviglio inestricabile.

Gode di molta stima tra le altre maschere che spesso si rivolgono a lui per un parere medico: egli non nega il suo aiuto ma sempre coglie l’occasione per fare la cosa che più gli piace: parlare ed elargire pareri di nessun valore.

Poteva essere solamente bolognese la maschera della sapienza, anche per rendere omaggio alla prima università italiana.

Esempio di un monologo “italianizzato”

La tirata del Dottore: Balanzone che scapuza!

Avete visto? So scapuzè, sono inciampato! E inciampando potevo cascare. Se fossi cascato mi sarei fatto male, se mi fossi fatto male sarei andato a letto, a letto sarebbe venuto il medico, il medico mi avrebbe dato i medicamenti, i medicamenti si fanno con le droghe, le droghe vengono da levante, da levante vengono i venti secondo Aristotele, Aristotele era il maestro di Alessandro Magno, il Magno Alessandro era padrone del mondo, il mondo lo sosteneva Atlante, Atlante aveva una gran forza. La forza ce l’hanno le colonne, le colonne sostengono i palazzi, i palazzi la fanno i muratori, i muratori vengono istruiti dagli architetti, gli architetti fanno il disegno, il disegno vien dalla pittura, la pittura è un’arte liberale, le arti liberali sono sette, sette sono i saggi della Grecia maestri dell’eloquenza. La dea dell’eloquenza è Minerva, Minerva è la sorella di Diana, Diana è la dea della caccia, la caccia la si fa con pistole, pugnali, fucili, i fucili li usano i soldati, i soldati vanno alla guerra, la guerra si fa con le bombe, le bombe hanno il fuoco, il fuoco è uno dei quattro elementi con aria, acqua e terra, la terra si lavora con i buoi, con i buoi si fa la pelle, con la pelle si fanno le scarpe, le scarpe servono per camminare e camminando me so scapuzè. Ma dato che sono uomo di poche parole, vi dico che ho fatto tutta questa tiritera solo per dirvi… buonasera!


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